Chi è Paolo Arata, l’imprenditore arrestato insieme con il figlio per presunti rapporti con la mafia e con Matteo Messina Denaro.
Intervento a gamba tesa di Luigi Di Maio sull’arresto di Paolo Arata, ex consulente della Lega per quanto riguarda le energie rinnovabili. L’operazione ai danni di Arata (e del figlio) gettano una nuova ombra sul caso Siri, visto che i due casi sono collegati. Ma chi è l’imprenditore originario di Alcamo?
Chi è Paolo Arata
Paolo Arata, venuto alla ribalta dopo che è emerso il caso Siri, è un imprenditore ed ex deputato di Forza Italia. Imprenditore originiario di Alcamo, negli ultimi anni si è concentrato sul mondo dell’eolico.
Il caso Siri: Arata e la Lega
L’uomo avrebbe rapporti stretti con la Lega. Secondo le ipotesi investigative avrebbe pagato l’ex sottosegretario Armando Siri per convincerlo a inserire una norma sull’energia rinnovabile.
Paolo Arata e Matteo Salvini
Nel mirino degli inquirenti ci sono anche i rapporti tra Arata e Salvini. L’imprenditore ha sempre negato di essere amico del leader della Lega, che avrebbe incontrato una sola volta in occasione di un convegno al quale ha preso parte come relatore.
Arrestati Paolo Arata e il figlio
Arata è finito sotto la luce dei riflettori degli inquirenti per i suoi rapporti con Vito Nicastri, imprenditore attivo nel campo dell’eolico considerato vicino al super-latitante Matteo Messina Denaro.
Le accuse ai danni di Arata sono corruzione, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni oltre quella di essere socio occulto di Vito Nicastri.
Luigi Di Maio sull’arresto di Paolo Arata: La puzza di bruciato si sentiva da lontano
Non fa sconti il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio che, parlando ai microfoni dei giornalisti, ha sottolineato come la vicenda sembrasse losca sin dalle prime informazioni legate a Siri. Da qui l’appello del leader pentastellato ai colleghi di governo: la politica deve prendere le distanze da queste persone.
“Rispetto il lavoro della magistratura, non voglio entrare nel merito, certo in questo caso la puzza di bruciato si sentiva da lontano… Ogni volta che c’è un minimo sospetto su qualcosa, in cui emergono legami con la corruzione e la mafia, la politica deve saper subito prendere le distanze”, ha dichiarato il vicepremier come riportato dall’Adnkronos.